AVVERTENZE PER I LETTORI

LURE BUILDING & LURE FISHING AROUND THE WORLD

venerdì 25 maggio 2012

TONNO ROSSO: AGGIORNAMENTO NORMATIVE

E' del 23 Maggio 2012 il decreto 13718 del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che blocca di fatto la possibilità di by-catch per i professionisti causa sforamento ( al solito ) della quota assegnata..... sembrerebbe riguardare solo i professionisti e non toccare la quota assegnata alla pesca ricreativa, per altro ancora in attesa dell'apertura del 16 giugno... con le dita incrociate!!!




sabato 19 maggio 2012

STRANI OGGETTI

Arrivati oggi da un piccolo artigiano Giapponese, veramente molto bravo e accurato! Era un po' che li cercavo per provarli e non è stato semplice e nemmeno economico procurarmeli:





20 centimetri per 90 grammi per questo ibrido darter-stickbait ..... sono ansioso di provarli, tanto sui tonni che sui pesci tropicali... vi farò sapere!

martedì 15 maggio 2012

STICKBAIT... DO NOTHING

Avete mai visto danzare un GT-gamma sulla superficie manovrato da mani esperte? Bellissimo, viene voglia di attaccarlo noi stessi, esca fenomenale, cara senza dubbio, ma estremamente attirante per la sua mobilità e capacità di alzare i pesci grossi.
Eppure c'è un altro aspetto della pesca a stick al lato opposto dello spettro, un lato poco conosciuto e poco applicato da molti pescatori tropicali. Per similitudine potremmo definirlo "do nothing", un po' a riferimento di quella particolare tecnica di recupero creata alcuni decenni fa per la pesca ai black bass inattivi; in soldoni si trattava in origine di recuperare un vermino di gomma dritto, il famoso slider worm, dalle ridottissime vibrazioni in maniera lenta e senza alcun gioco di canna.
Trasportato il tutto in ambito salino e con la giusta scelta di esca, il giochino paga spesso anche nel nuovo ambiente quando l'attività è zero e i pesci sembrano inchiodati; in poche parole prendiamo il nostro stick affondante, e vedremo poi quale, lo lanciamo verso lo spot che ci piace, lasciamo affondare fino alla quota per noi ideale e iniziamo un lento recupero di mulinello a canna bassa, i pesci si incaricheranno di fare il resto.

Quali stick usare? Per restare in casa Carpenter, la mente vulcanica di Konishi-san ha creato il Pandora proprio per questo tipo di utilizzo; esca non facile da trovare sul mercato ma artefice di catture di notevole mole e che risolve situazioni intricate:


Altro? Ci sono vari stick sul mercato che si possono adattare, l'importante è che affondino e abbiano un movimento di  wobble & roll non troppo accentuato; noi ci siamo trovati bene col Volador di Mangrove Studio, con alcune misure di Bigfoot di Orion, coi surfish della Nature Boys e con alcune creazioni artigianali.


Non ci sono particolari accorgimenti di attrezzatura da adottare, anche se forse un trecciato e un terminale più sottili aiutano a mantenere una maggiore profondità di lavoro. Un consiglio che mi sento di dare è di mantenere la concentrazione, le abboccate arrivano inaspettate e talvolta molto violente, non è remoto il rischio di farsi strappare la canna di mano se ci siamo leggermente "assopiti".

Altra cosa interessante è che l'approccio sembra lavorare bene anche col tonno in situazioni di fine mangianza; molto spesso il nostro gigante non presta attenzione a stick troppo scodinzolanti, mica sempre, siamo chiari, per lasciarsi invece tentare da simulacri che vengono via dritti come un fuso e che a noi possono sembrare affatto convincenti... ma tant'è, quelli che devono abboccare sono loro, mica noi!

sabato 5 maggio 2012

COME TRATTARE UN TONNO PER IL RILASCIO

Tratto da questa discussione che ho aperto su Seaspin .

Questo pezzo nasce con buone intenzioni... mi spiego meglio... è indubbio che stiamo assistendo all'esplosione del fenomeno "spinning al tonno" e vale la pena cercare di fare un po' di chiarezza con qualche consiglio e cercare di tirare due linee di comportamento, anche perchè, ad oggi, se ne sono viste un po' di tutti i colori, situazioni anche al limite e figlie probabilmente dell'emozione di trovarsi di fronte degli avversari potenziali a cui gran parte dei pescatori non erano avezzi negli anni passati.

La normativa: attualmente la legge prevede una taglia minima di 30 kg o 115 cm e un periodo di apertura della pesca ricreativa per questo anno 2012, dal 16 giugno al 14 ottobre, salvo possibili chiusure anticipate in caso di raggiungimento della quota stabilita per noi sportivi. In detto periodo è consentito trattenere un solo esemplare per barca di dimensione legale; per altri dettagli sulla registrazione dell'imbarcazione vi rimando alla lettura degli articoli di legge.
La legge è di difficile interpretazione, soprattutto riguardo al termine "cattura", se da intendersi come trattenimento del pesce o anche come sola pesca del medesimo con successivo release... qui la cosa si fa spinosa e non sono in grado di prendere una posizione.
Comunque, anche nell'interpretazione più restrittiva della norma, restano delle situazioni in cui è possibile dedicarsi all'insidia del gigante; prima tra tutte la stagione aperta, ma esistono deroghe anche per le competizioni e relativi allenamenti, con l'obbligo del "release", per le attività di taggatura controllate da APR, senza dimenticare che molti di noi possono raggiungere comunque acque estere ove esercitare la pesca in ottemperanza alle normative locali.

Fatto il doveroso preambolo comincerei con lo sconsigliare, anche se potendo sarei più drastico, di insidiare esemplari chiaramente sottomisura.

Un doveroso appunto lo voglio fare sulla distinzione stessa del tonno rosso: in Mediterraneo abbiamo solo detta specie ( Thunnus thynnus ) e alcune specie minori ( alalunga, alletterato, tonnetto striato ) assolutamente e facilmente distinguibili dai rossi anche di taglia modesta. Non esiste in Mediterraneo il tonno "pinna gialla" ( Thunnus albacares ), ed eventuali fraintendimenti sono probabilmente dovuti al fatto che anche il nostro spesso presenta la pinna anale e la seconda dorsale di colore giallo, ma sono molto meno pronunciate in lunghezza che nello yellowfin....
Per chiarire..... questo è un tonno rosso ( trattenuto in periodo di pesca aperta ):

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... e questo un "pinna gialla":

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con particolare delle pinne suddette:

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la differenza è lampante, specie in lunghezza, nel vero pinna gialla dette pinne sono autentiche falci.... occhio a trattenere tonni pensando o adducendo come scusa che siano "pinna gialla"... in Italia esiste solo nelle scatolette e saremmo assolutamente sanzionabili!:smt018

Come trattare il tonno: vi sarete accorti che sto prendendo l'approccio al contrario, partendo dalla fine dell'azione di pesca, ma è per cercare di mettere alcuni capisaldi al modo di approccio a questi pesci.

Il tonno è un animale estremamente potente, privo di vescica natatoria e ad alto consumo di ossigeno a causa di un metabolismo molto più elevato dei comuni pesci ossei, ecco perchè un combattimento e una successiva manipolazione non corretti possono inficiarne la capacità di sopravvivenza molto più facilmente che in altre specie. Considerando che in molti casi è consigliabile o obbligatorio il rilascio è basilare sapere agire nel modo più corretto.

In primis parliamo dell'attrezzatura: ne ho già discusso ma vale la pena ricordare anche qui....
In primo luogo roba potente e adeguata a pesci che possono raggiungere taglie veramente molto grosse; dove pesco io la taglia media è dai 30 ai 50 kg ma esemplari da quintale e oltre sono assolutamente possibili.
Canne di tipo "tuna" o comunque molto potenti per ridurre al minimo i tempi di combattimento con un pompaggio efficace e veloce, mulinelli adeguati e trecciati tosti, consiglierei non meno di PE5, io attualmente adopero per la maggior parte del tempo il PE8 della YGK da 113 libbre senza particolari problematiche di lancio. Almeno posso TIRARE:

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Ovvio che dobbiamo rapportarlo alla stazza e forza dell'angler e ai settaggi di frizione che riesce a gestire fisicamente senza volare in acqua :-D , ma alcuni accorgimenti come una buona cintura ribassata e, per chi ne sente la necessità, un buon harness, aiutano a dominare la tenzone.
Evitiamo combattimenti troppo lunghi, il pesce rischia di arrivare alla barca in stato irrecuperabile, ma, dall'altro lato, cerchiamo di non esagerare come ho fatto di recente, tonno da 40 kg sottobarca in due minuti e mezzo :smt021 ... diventerà ingestibile in slamatura col rischio di complicare la situazione e dilungarsi ancora di più.
Un pesce portato nei giusti tempi al leader si presenterà piuttosto vivace ma gestibile:

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.. all'esperienza del mate la responsabilità di gestirlo e slamarlo il più velocemente possibile; ho trovato utile a tale riguardo il boga da 60 libbre ( o affine ), almeno per esemplari fino a 50 kg circa.... lo useremo per immobilizzare la testa e sollevarla quanto basta per liberare gli ami, mantenendo immerse le branchie:

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Ho parlato di ami e non di ancorette: per me solo ami singoli, fanno meno danni e garantiscono nella maggior parte dei casi delle slamature più rapide e meno cruente; un amo singolo non piantato nella bocca del pesce poi ha meno possibilità di agganci fortuiti esterni alla bocca, questo sotto è arrivato a murata con un solo buchino :-D :

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Ami grandi per quanto possibile, più robusti per agevolare il combattimento, il che significa esche grandi; quelle sotto sono le scelte che ho maturato e sperimentato personalmente negli ultimi due anni, anche se qualcun'altro ha voluto farle sue :lol: :

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Lo so che tanti li insidiano solo con jiggini perchè "mangiano piccolo", ma i tonni delle ultime foto a contorno di questo pezzo erano in mangianza su sardine da 7 cm e sono caduti su stick da 18-20 cm .... certo non è stato facilissimo, ma siamo pescatori, no?! :wink: Spesso sono movimento e tempismo che inducono all'abboccata, non solo e per forza la taglia dell'esca.

Se poi proprio vogliamo pescare "piccolo", la soluzione che ho adottato io è quella sotto:

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...anche se, tirando come si deve, vi posso garantire un'altissima percentuale di slamate o ami drizzati, quelli piccoli sono più leggeri anche di filo.

Le foto: Se non vogliamo/possiamo trattenere il tonno le foto migliori sono quelle in combattimento, col tonno sottobordo tipo questa:

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il pesce in braccio vede drasticamente scendere le sue possibilità di soppravvivenza, i rossi non sono spigole! Se è destinato al consumo potete farci anche un intero reportage, ma se volete vederlo libero e in salute meglio ridurre al minimo manipolazioni e strapazzi.

Ovviamente prendete tutto questo come il classico "my two cents" personale, dato che la mia esperienza è comunque limitata in situazioni e taglie, anche se con buoni numeri....