Questo pezzo nasce con buone intenzioni... mi spiego meglio... è indubbio che stiamo assistendo all'esplosione del fenomeno "spinning al tonno" e vale la pena cercare di fare un po' di chiarezza con qualche consiglio e cercare di tirare due linee di comportamento, anche perchè, ad oggi, se ne sono viste un po' di tutti i colori, situazioni anche al limite e figlie probabilmente dell'emozione di trovarsi di fronte degli avversari potenziali a cui gran parte dei pescatori non erano avezzi negli anni passati.
La normativa: attualmente la legge prevede una taglia minima di 30 kg o 115 cm e un periodo di apertura della pesca ricreativa per questo anno 2012, dal 16 giugno al 14 ottobre, salvo possibili chiusure anticipate in caso di raggiungimento della quota stabilita per noi sportivi. In detto periodo è consentito trattenere un solo esemplare per barca di dimensione legale; per altri dettagli sulla registrazione dell'imbarcazione vi rimando alla lettura degli articoli di legge.
La legge è di difficile interpretazione, soprattutto riguardo al termine "cattura", se da intendersi come trattenimento del pesce o anche come sola pesca del medesimo con successivo release... qui la cosa si fa spinosa e non sono in grado di prendere una posizione.
Comunque, anche nell'interpretazione più restrittiva della norma, restano delle situazioni in cui è possibile dedicarsi all'insidia del gigante; prima tra tutte la stagione aperta, ma esistono deroghe anche per le competizioni e relativi allenamenti, con l'obbligo del "release", per le attività di taggatura controllate da APR, senza dimenticare che molti di noi possono raggiungere comunque acque estere ove esercitare la pesca in ottemperanza alle normative locali.
Fatto il doveroso preambolo comincerei con lo sconsigliare, anche se potendo sarei più drastico, di insidiare esemplari chiaramente sottomisura.
Un doveroso appunto lo voglio fare sulla distinzione stessa del tonno rosso: in Mediterraneo abbiamo solo detta specie ( Thunnus thynnus ) e alcune specie minori ( alalunga, alletterato, tonnetto striato ) assolutamente e facilmente distinguibili dai rossi anche di taglia modesta. Non esiste in Mediterraneo il tonno "pinna gialla" ( Thunnus albacares ), ed eventuali fraintendimenti sono probabilmente dovuti al fatto che anche il nostro spesso presenta la pinna anale e la seconda dorsale di colore giallo, ma sono molto meno pronunciate in lunghezza che nello yellowfin....
Per chiarire..... questo è un tonno rosso ( trattenuto in periodo di pesca aperta ):
... e questo un "pinna gialla":
con particolare delle pinne suddette:
la differenza è lampante, specie in lunghezza, nel vero pinna gialla dette pinne sono autentiche falci.... occhio a trattenere tonni pensando o adducendo come scusa che siano "pinna gialla"... in Italia esiste solo nelle scatolette e saremmo assolutamente sanzionabili!
Come trattare il tonno: vi sarete accorti che sto prendendo l'approccio al contrario, partendo dalla fine dell'azione di pesca, ma è per cercare di mettere alcuni capisaldi al modo di approccio a questi pesci.
Il tonno è un animale estremamente potente, privo di vescica natatoria e ad alto consumo di ossigeno a causa di un metabolismo molto più elevato dei comuni pesci ossei, ecco perchè un combattimento e una successiva manipolazione non corretti possono inficiarne la capacità di sopravvivenza molto più facilmente che in altre specie. Considerando che in molti casi è consigliabile o obbligatorio il rilascio è basilare sapere agire nel modo più corretto.
In primis parliamo dell'attrezzatura: ne ho già discusso ma vale la pena ricordare anche qui....
In primo luogo roba potente e adeguata a pesci che possono raggiungere taglie veramente molto grosse; dove pesco io la taglia media è dai 30 ai 50 kg ma esemplari da quintale e oltre sono assolutamente possibili.
Canne di tipo "tuna" o comunque molto potenti per ridurre al minimo i tempi di combattimento con un pompaggio efficace e veloce, mulinelli adeguati e trecciati tosti, consiglierei non meno di PE5, io attualmente adopero per la maggior parte del tempo il PE8 della YGK da 113 libbre senza particolari problematiche di lancio. Almeno posso TIRARE:
Ovvio che dobbiamo rapportarlo alla stazza e forza dell'angler e ai settaggi di frizione che riesce a gestire fisicamente senza volare in acqua , ma alcuni accorgimenti come una buona cintura ribassata e, per chi ne sente la necessità, un buon harness, aiutano a dominare la tenzone.
Evitiamo combattimenti troppo lunghi, il pesce rischia di arrivare alla barca in stato irrecuperabile, ma, dall'altro lato, cerchiamo di non esagerare come ho fatto di recente, tonno da 40 kg sottobarca in due minuti e mezzo ... diventerà ingestibile in slamatura col rischio di complicare la situazione e dilungarsi ancora di più.
Un pesce portato nei giusti tempi al leader si presenterà piuttosto vivace ma gestibile:
.. all'esperienza del mate la responsabilità di gestirlo e slamarlo il più velocemente possibile; ho trovato utile a tale riguardo il boga da 60 libbre ( o affine ), almeno per esemplari fino a 50 kg circa.... lo useremo per immobilizzare la testa e sollevarla quanto basta per liberare gli ami, mantenendo immerse le branchie:
Ho parlato di ami e non di ancorette: per me solo ami singoli, fanno meno danni e garantiscono nella maggior parte dei casi delle slamature più rapide e meno cruente; un amo singolo non piantato nella bocca del pesce poi ha meno possibilità di agganci fortuiti esterni alla bocca, questo sotto è arrivato a murata con un solo buchino :
Ami grandi per quanto possibile, più robusti per agevolare il combattimento, il che significa esche grandi; quelle sotto sono le scelte che ho maturato e sperimentato personalmente negli ultimi due anni, anche se qualcun'altro ha voluto farle sue :
Lo so che tanti li insidiano solo con jiggini perchè "mangiano piccolo", ma i tonni delle ultime foto a contorno di questo pezzo erano in mangianza su sardine da 7 cm e sono caduti su stick da 18-20 cm .... certo non è stato facilissimo, ma siamo pescatori, no?! Spesso sono movimento e tempismo che inducono all'abboccata, non solo e per forza la taglia dell'esca.
Se poi proprio vogliamo pescare "piccolo", la soluzione che ho adottato io è quella sotto:
...anche se, tirando come si deve, vi posso garantire un'altissima percentuale di slamate o ami drizzati, quelli piccoli sono più leggeri anche di filo.
Le foto: Se non vogliamo/possiamo trattenere il tonno le foto migliori sono quelle in combattimento, col tonno sottobordo tipo questa:
il pesce in braccio vede drasticamente scendere le sue possibilità di soppravvivenza, i rossi non sono spigole! Se è destinato al consumo potete farci anche un intero reportage, ma se volete vederlo libero e in salute meglio ridurre al minimo manipolazioni e strapazzi.
Ovviamente prendete tutto questo come il classico "my two cents" personale, dato che la mia esperienza è comunque limitata in situazioni e taglie, anche se con buoni numeri....
Nessun commento:
Posta un commento