La destinazione di cui si parla è la Isla de la Juventud, Cuba, ove sorge una struttura gestita dalla solita ottima Avalons, già famosa per i Giardini della Regina e per la gestione più recente di Cayo Largo.
Io e l'amico Boris M. Sanicoff, regista e produttore di documentari per Sky Caccia e Pesca tv, siamo approdati a tali lidi per la realizzazione di un trittico di documentari da inserire nel contenitore "Un pesce per due", e quindi mi e toccato spartire il mio tempo di pesca con un moschettaro doc che ha cercato di catturare gli stessi pesci che ho insidiato con i miei attrezzi da spinning; è stata una bella tenzone, che purtroppo mi ha impedito, per ragioni di copione, di insidiare le cuberone coi popperoni come tanto mi piace... ve lo immaginate un flyfisherman a popperare duro fuori dal reef su 15 metri d'acqua?!?! No way!!!
Quindi pesca medio leggera, con tante soddisfazioni e innumerevoli catture, è uscita pure la cuberozza, anche se piuttosto inaspettata.
E' stata anche l'occasione di strapazzare sul campo gli attrezzi della Smith, messi a disposizione dallo sponsor Old Captain, inutile dire che si sono comportati egregiamente come la nomea del marchio Giapponese lascia anticipare, magari vedremo più in dettaglio i singoli attrezzi in qualche close-up dedicato.Veniamo al viaggio.... Verona-Parigi-Habana con Air France, all'aeroporto di casa ci sentiamo dire che non possono imbarcare il tubo di canne perchè fuori misura e viene lasciato a discrezione degli addetti il trasporto... ma si può???? Un colpo al cuore!! Fortunatamente qualcuno si fa carico del nostro bagaglio e non ci saranno intoppi, ma come inizio è preoccupante..... invece il resto tutto bene!
Pernotto all'Habana, volo interno l'indomani, non è un 747 ma ho volato su cose peggiori hehehe... arriviamo rapidamente all'Hotel Rancho ove alloggeremo; stanze singole per ognuno, sala privata per i clienti Avalons dove mangiare con un cuoco che ci imbandisce degli ottimi e abbondanti pasti e una rincuorante pizzetta&mojito dopo ogni uscita di pesca... insomma, la base è perfetta.
La pesca parte dalla piccola marina situata all'interno di un breve estuario circondato da mangrovie; le barche delle ottime skiff dolphin condotte da abili guide che conoscono profondamente tutta la zona intorno; si esce anche con vento e mare formato, tanto sono mille i canali e i luoghi ove incontrare acque riparate.
Le prede sono le più svariate, in tre giorni di pesca penso di avere effettuato un centinaio di catture, peccato che le foto sono poche e per vedere le più belle tocchi guardare i filmati sulla paytv... comunque qualcosa da fare vedere c'è.
La fauna ittica è abbondantissima, praticamente le acque sono vergini; per cominciare moltissimi barracuda, in tutti gli ambienti ma in particolare appena all'interno del reef affiorante, divertentissimi in topwater, in particolar modo con pencil e needlefish, ma possono capitare su quasi qualunque esca:
Poi tanti jacks, crevalle, horse-eye e bar jack, in ampi branchi e che amano un buon popper o un bel minnow recuperato veloce:
Poi tarpon, snooks e una manciata di specie di snappers con il pargo a fare la parte del più abbondante e la cubera nel ruolo del pesce occasionale, che può aggredire un minnow in maniera inaspettata ( e ridurlo malino ) per sottrarlo all'attacco di un tarpon o che può apparire in taglia xxl per pedinare un carangide allamato:
A corollario della pesca la Isla offre la possibilità di visitare il carcere dismesso ove fu rinchiuso Fidel dopo l'assalto alla Moncada e ove scrisse il famoso manoscritto de "la historia me absolverà", con annesso museo, oppure passare la serata ad un baretto in riva al mare a degustare una grigliata di granchi, pesce e aragoste, in compagnia degli amici di pesca
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